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Francia - "Un Cie..." Su alcuni ingranaggi della macchina delle espulsioni

martedì 6 dicembre 2011

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Un CIE non è soltanto un edificio sinistro al fondo di una foresta o vicino ad un aeroporto, dove ci si ritrova rinchiusi per sfiga. È una delle ruote di una macchina, che va dal controllo fino alla detenzione; dalla coda interminabile alla prefettura alla sentenza d’espulsione; dall’arresto all’espulsione.

Un CIE non è soltanto qualche sbirro e del filo spinato, ma un insieme di persone e di imprese che partecipano a questa macchina delle espulsioni. Sono padroni, amministrazioni, banche etc. che infamano i clandestini agli sbirri. Sono ingegneri ed industriali che mettono a punto gli strumenti di controllo (passaporti biometrici, macchine per riconoscere i documenti falsi), “supersbirri†e politici che creano innumerevoli database (schedatura dei richiedenti asilo, schedatura delle impronte, schedatura delle persone espulse…). Sono architetti e costruttori che pensano ed erigono gli edifici e le barriere insuperabili, riempiendosi le tasche di denaro. Sono associazioni che servono da cauzione umanitaria, che cogestiscono la detenzione e le espulsioni. Sono medici ed infermieri/e che distribuiscono ansiolitici ed antidepressivi a gogo, in modo da annichilire ogni volontàdi rivolta. Sono le imprese di trasporti che espellono a spron battuto e che spesso chiudono gli occhi davanti alla violenza degli sbirri.

Un CIE non è qualcosa che esiste semplicemente a causa di una legge ingiusta, ma è uno degli strumenti di cui dispone il potere per gestire, controllare e rinchiudere le persone che esso giudica indesiderabili, pericolose, refrattarie…

Un CIE deve funzionare bene, come ogni prigione, altrimenti succede un casino. Perciò, tutta una serie di imprese fanno soldi fornendo e gestendo numerosi servizi: preparazione e distribuzione dei pasti (preferibilmente scaduti), pulizia dei locali e degli indumenti delle persone rinchiuse, fornitura di lenzuola-piene-di-macchie e del necessario per la pulizia personale, distribuito all’arrivo al centro (rasoio che fa venire le pustole, sapone che fa prudere, spazzolino senza setole…). Vincitrici di appalti, queste imprese sono, per la maggior parte, filiali di multinazionali che tutti conosciamo: Vinci, Cofely-Gdf-Suez, Véolia, Bouygues…

Ed eccone qualcuna:

GTM multiservice (gruppo Vinci) : centri di detenzione di Bobigny, Marsiglia, Sète, Nizza (lenzuola, necessario per la pulizia personale, lavaggio dei vestiti).

Vinci facilities (gruppo Vinci): centro di detenzione di Mesnil-Amelot.

Onet Propreté-multiservices: centri di detenzione di Nizza (pulizie), Nîmes (pulizie), Tolosa (pulizie), Hendaye (pasti), Lione (pulizie), Metz (pulizie, lavaggio dei vestiti), Perpignan (pulizie), Plaisir (pulizie).

Avenance (Elior): centri di detenzione di Metz (pasti), Perpignan (lenzuola, pasti, lavaggio dei vestiti)

GEPSA (gruppo Cofely-Gdf-Suez): centri di detenzione di Bordeaux, Hendaye (lenzuola, necessario per la pulizia personale, lavaggio di vestiti), Lione (lenzuola, necessario per la pulizia personale, lavaggio di vestiti), Palaiseau, Vincennees, Plaisir (lenzuola, necessario per la pulizia personale, lavaggio di vestiti), Rennes, Tolosa. [La GEPSA, insieme a Coefly Italia ed altri, gestisce anche il CIE ed il CARA di Gradisca d’Isaonza, NdT]

Eurest & Scolarest (Compass Group): centri di detenzione di Coquelles (insieme a Localinge per le lenzuola), Lille, Lione (pasti), Nizza (pasti).

TFN (gruppo Véolia): centro di detenzione di Hendaye (pulizie).

Blanc et Bleu blanchisserie : centro di detenzione di Abymes, in Guadeloupe, (lenzuola).

Maxinet: centro di detenzione di Abymes, in Guadeloupe, (pulizie).

Clean espace: centro di detenzione di Matoury, in Guyane (pulizie).

Sodexo: centro di detenzione di Matoury, in Guyane (pasti) [in Italia Sodexo fornisce i pasti in alcuni Cie tra cui via Corelli, NdT].

La culinaire de restauration : centro di detenzione di Hendaye (pasti).

Marchant: centro di detenzione di Metz (necessario per la pulizia personale).

Fer express: centro di detenzione di Perpignan (lenzuola)

Hygy-pro: centro di detenzione di Perpignan (necessario per la pulizia personale).

Ekilibre: centro di detenzione di Plaisir (pasti).

Société Ternett: centro di detenzione di Rouen (pulizie).

API: centro di detenzione di Rouen (lenzuola)

Servais: centro di detenzione di Saint-Clotilde, La Réunion (pasti)

Les religieuses de la miséricorde: centro di detenzione di Parigi-Cité.

Queste imprese si trovano dappertutto intorno a noi. Esse costruiscono il mondo di domani, dai grandi progetti nazionali ed internazionali alla pianificazione poliziesca ed asettica del territorio, dall’altezza delle mura delle nuove prigioni al generatore nucleare di nuova generazione: distruzione del bocage a Notre-Dame-des-Landes per metterci un aeroporto internazionale, costruzione del nuovo Palazzo di Giustizia a Parigi, partecipazione a cacciare via i poveri dal centro delle città, costruendoci edifici di lusso o “case popolari†per ricchi, etc. Esse partecipano all’impoverimento delle nostre condizioni di esistenza, sfruttandoci sempre di più, a colpi di contratti precari, missioni di lavoro interinale e lavoro in nero.

Questo non é un appello al boicottaggio, né un semplice scritto di denuncia. Questo testo ne chiama altri, per comprendere, conoscere e far conoscere gli ingranaggi della macchina delle espulsioni e quelli che vi partecipano, in modo da poterli affrontare meglio. Ė un invito alla lotta contro i CIE ed il mondo che li produce, dal volantinaggio al sabotaggio, dal manifesto murale all’occupazione, etc.

Perché un CIE deve soltanto essere distrutto, come tutte le prigioni, come tutta quanta questa marcia società.

Per un mondo senza Stati né frontiere, senza denaro né catene!

P.S. si vedano anche il volantino « sabotons la machine àexpulser » e la brochure « àchacun le sien... recension de vautour qui se font du fric avec la machine àexpulser »