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Alle recalcitranti, alle appassionate,

lunedì 9 maggio 2011

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A quelle che sono stufe di farsi importunare, molestare, di giorno, di notte, al lavoro, per strada o da parte del “loro†tipo. A quelle che vogliono baciare la propria amica nel bus. A quelle che non si accontentano dell’universo a compartimenti stagni della coppia. A quelle per cui le relazioni sessuali non sono né obbligatorie né sacre. A quelle che decidono di fottersene delle norme di bellezza. Ai “maschi mancati†. A quelle che si battono contro i medici per abortire e/o essere sterilizzate. A quelle che non si lasciano imporre vestiti, orari e modi di vita. A quelle che amano guardare le stelle. A quelle che rifiutano di essere ridotte a ciò che hanno subito. A quelle che sono contro tutte le prigioni. A quelle che si organizzano per rispondere alle aggressioni al di fuori della mediazione dello Stato. A tutte quelle che si credono fragili e si sorprendono regolarmente della propria forza. A quelle che non lasciano a nessuno, uomo o donna, la possibilitàdi parlare a proprio nome (partito, sindacato, associazione).

A tutte quelle che non vogliono integrarsi in questa società, nelle sue caserme, nelle sue fabbriche e nei suoi supermercati.

Alle sopravvissute, alle troppo viventi, che non vogliono l’eguaglianza, ma la reciprocitàdei rapporti. A quelle che sono piene di voglia ma non osano. A quelle che decidono di prendere il denaro làdove si trova. A quelle che non riconoscono alcuna forma di autorità, poco importa da dove essa provenga (padrone, Stato, religioni, famiglia, compagno). A tutte quelle che non sono e mai saranno poliziotte, secondine o Presidente della Repubblica. A tutte quelle che non si risentono per il fatto di essere “donne†. A quelle per cui non essere più dominate non significa diventare capo, ma combattere tutti i rapporti di dominazione. A quelle per cui non vincere non significa essere sconfitte. A tutte quelle che pensano che la libertàdelle une estende quella delle altre.

Alle antiautoritarie E a quelle che sentono che c’è più avventura a vivere nel tentativo appassionato di distruggere ciò che ci distrugge che in queste vite cupe …

Marcia di notte femminista non mista.
Il 12 maggio 2012, alle 21,
concentramento davanti all’ospedale Saint-Antoine, metro Faidherbes-Chaligny [Parigi, NdT]

Un momento per addomesticare, inventare e costruire la nostra autonomia, prendere della confidenza in sé e dello slancio per sfondare da noi stesse le porte, senza attendere che esse ci vengano aperte, per appropriarci della notte e fare della strada il luogo delle nostre rabbie.

Basta con i vani sospiri immondi,
finiamola con questo mondo.

[Volantino trovato per le strade di Parigi, maggio 2012.]