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Op. Ardire - Testi distribuiti a Genova in solidarietàcon prigionieri/e

sabato 23 luglio 2011

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Riceviamo e diffondiamo alcuni testi solidali con i prigionieri e le prigioniere dell’Op. Ardire, diffusi a Genova durante un presidio di solidarietàsvoltosi il 2 luglio.

LA REPRESSIONE INSEGUE, LA RIVOLTA E’ ADESSO!

Sono ormai troppi anni che i media cercano di mettere le nostre vite all’angolo, spossessandole di ogni strumento di autodeterminazione, attraverso lo spauracchio della crisi finanziaria e di emergenze di ogni tipo, reali o realizzate ad arte. Lo scopo è duplice e non certo esclusivo di questo periodo storico: da un lato legittimare il sacrificio ulteriore in termini di vita venduta o regalata ai padroni per garantirgli il mantenimento del privilegio economico; dall’altro la costrizione costante di cedere ogni autonomia personale o di gruppo delegando la gestione delle proprie vite allo Stato ed ai suoi apparati al fine di assicurargli la sua posizione di potere legittimo.

Ma mentre la televisione spara notizie ad una velocitàdisarmante e i giornali blaterano di cifre e leggi sconosciute ai più, la vita reale prosegue e le cose accadono realmente. Così solo abbandonando la vita mediatica è possibile conoscere il contesto sociale in cui viviamo.
Accade che alcuni, più di altri, diano dimostrazione di essersene resi conto in maniera concreta e decidano di non assistere passivamente allo “spettacolo†: “pare†, così, che ogni tanto le popolazioni, dalla Val Susa a Terzigno, si rivoltino contro le nocivitàimposte dai governi e dalle aziende; che i C.I.E. vengano bruciati dagli stessi reclusi; che le persone nelle cittàoccupino case e spazi e le difendano con la forza e la solidarietàdiretta; che operai e studenti occupino i luoghi della loro quotidiana “detenzione†interrompendone la specifica alienazione quotidiana; che le strade di Roma, almeno una volta all’anno, vengano messe a ferro e fuoco e le forze dell’ordine vengano attaccate e scacciate da folle inferocite; che gli aguzzini di Equitalia siano messi sotto scacco da continui attacchi, esplosioni di rabbia e minacce; che uomini, luoghi e simboli del potere politico ed economico vengano colpiti e presi di mira.
Chiaro, tutto questo non è tollerabile! A maggior ragione in un momento come questo quando il contagio appare un rischio concreto! Durante periodi così difficili di depressione economica, la nascita di movimenti di protesta e il diffondersi di agitazioni in seno alla societàsono endemici, ma tutto quanto avvenga attraverso il fermo rifiuto della delega e l’utilizzo dell’azione diretta è inammissibile.
Quindi, come fermare tutto ciò? Facile, esiste apposta, si tratta della repressione nel suo aspetto più oscuro: il carcere che legittima socialmente la propria esistenza attraverso la creazione di paure, supposti pericoli ed emergenze.
Ed ecco qua l’EMERGENZA TERRORISMO: alle 4 della mattina del 13 giugno un’operazione denominata “Ardire†emessa dalla procura di Perugia, ideata dalla giànota (per i suoi deliranti teoremi antianarchici in Umbria e per il caso Meredith) PM Manuela Comodi e coordinata dall’ancora più famoso (per essere un trafficante di kalashnikov e cocaina nonché vicecomandante dei ROS durante il G8 di Genova) generale dei carabinieri Giampaolo Ganzer, porta in tutta Italia a più di 40 perquisizioni, 24 avvisi di garanzia e 10 arresti (di cui uno anche a Genova) contro esponenti dell’area anarchica ritenuta più intransigente. L’accusa è il ritrito articolo 270bis, ovvero associazione sovversiva con finalitàdi terrorismo.
Così, curiosamente, lo Stato dopo averci terrorizzato tutti con ricette “lacrime e sangue†, con gli eserciti nelle città, in Val Susa e all’Aquila, a sterminare popolazioni in giro per il mondo, con le morti nelle strade e nelle carceri per mano di sbirri e secondini e relative campagne mediatiche, cerca ora di orientare la paura e l’insicurezza di tutti verso i suoi nemici dichiarati, storicamente colpevoli di aver sempre alzato la testa.
Al di làdi ogni ulteriore considerazione e analisi, sembra che talvolta i fatti parlino da soli. Chi è il nemico della libertà, delle nostre sicurezze e delle nostre vite è ormai sotto gli occhi di tutti. Ovunque qualcuno ha giàdeciso di difendersi e di attaccarlo, ognuno a modo suo e con chi vuole, coi propri limiti e le proprie passioni. Chi vive nella vita reale non ha bisogno di tante parole demistificatorie.

Che questa tendenza rimanga viva, che si continui nel tentativo di autorganizzarsi per vivere, per difendersi e contrattaccare chi ce lo vuole impedire. Che si agisca senza delega alcuna, né allo Stato, né ai partiti, né ai sindacati, né a nessun altro. Che la propria lotta viva delle proprie motivazioni e non del discredito di quelle altrui.
Che sparisca della faccia della Terra qualsiasi centro di detenzione.

SOLIDARIETA’ AGLI ARRESTATI, INDAGATI E PERQUISITI NELL’AMBITO DELL’OPERAZIONE ARDIRE.

TERRORISTI SONO LO STATO, GLI ESERCITI, LE FORZE DELL’ORDINE E I MEDIA CHE LI SUPPORTANO.

"Si richiede la vostra attenzione" in formato pdf

http://informa-azione.info